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Il passo dello Stelvio
Tra le strade mitiche più conosciute tra gli appassionati di ciclismo, motociclismo e auto, si può inserire la Statale 38 del Passo dello Stelvio. Questa strada, che offre allo sguardo uno spettacolare paesaggio montano, collega la Valtellina (Lombardia) alla Val Venosta (Trentino Alto Adige) attraversando il Passo dello Stelvio a 2758 metri s.l.m. superato il valico, la Statale 38 prosegue nel Trentino, in Val d'Adige, fino a Bolzano.
La strada del Passo dello Stelvio è particolarmente apprezzata dai turisti delle due e quattro ruote che la percorrono specialmente in estate. Il passo si trova all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio ed è circondato da massicci montuosi imponenti come l'Ortles e il Monte Scorluzzo. In prossimità del passo, si può raggiungere ed oltrepassare il confine con il Cantone svizzero dei Grigioni attraverso il Passo dell'Umbrail. La Statale 38, al punto di valico, stabilisce il primato di strada carrozzabile più alta d'Italia. È particolarmente amata da chi guida perchè, in prossimità del valico, si dipana in 48 tornanti sul versante trentino e in 36 su quello lombardo: pertanto offre più di un'occasione di divertimento. Durante l'inverno, nei mesi che vanno da ottobre a maggio, il passo è chiuso a causa della neve.
Il Passo e la sua storia
Agli inizi del 1800, il re Francesco I d'Austria pensò e volle la costruzione di una via diretta di collegamento tra il territorio austriaco del Tirolo con Milano attraversando la regione lombarda della Valtellina. L'incarico di progettazione e costruzione della nuova strada fu affidato ad un ingegnere, Carlo Donegani, esperto di strade di montagna, il quale aveva già curato i lavori della via di valico dello Spluga. La soluzione adottata dall'ingegnere per superare il dislivello legato al superamento del passo dello Stelvio fu quella di realizzare 36 tornanti sul versante valtellinese e 48 su quello trentino. In questo modo, le curve in cui si dispiegava la strada, avrebbero permesso di superare il dislivello rispettivamente di 1530 metri nel primo caso e di 1870 metri nel secondo. La pendenza dei tornanti è minima (circa del 9%) proprio per consentire, in quei tempi, ai carri trainati dagli animali di muoversi agevolmente e con poca fatica durante la salita. La costruzione dell'opera impiegò tre anni per compiersi, dal 1822 al 1825. La strada venne mantenuta perfettamente operativa, anche d'inverno, fino al 1915 grazie all'opera di solerti spalatori. Lungo la strada erano presenti inoltre otto punti di ristoro e di ricovero per i viandanti e per i cavalli: del resto merci e persone transitavano dalla strada dello Stelvio con una certa regolarità.
In prossimità del passo dello Stelvio vennero costruiti, sul versante austriaco del Tirolo, diverse fortificazioni ossia il Forte Gomagoi, Klein Boden e il Forte Weisser Knott tutti relativi al progetto di difesa austriaca del cosiddetto sbarramento Gomagoi. Durante la prima guerra mondiale il valico vide consumarsi tragici scontri tra austriaci e italiani.
La Valtellina, da Piantedo alla vetta
Il percorso della Statale 38 dello Stelvio inizia in prossimità di Piantedo, disgiungendosi dalla Statale 36 proveniente dal Lago di Como e dello Spluga. Attraverso la Valtellina, il percorso prosegue oltre il valico dello Stelvio e arriva sul versante trentino dove termina a Bolzano immettendosi nella Statale 12 dell'Abetone-Brennero. Lasciata la Statale 36 la strada per lo Stelvio costeggia il fiume Adda per un tratto incontrando i centri cittadini di Morbegno, Sondrio e Tirano. In prossimità di Sondrio si viaggia sulla tangenziale per cui si evita il centro città. Fino a Tirano il territorio che si attraversa è pianeggiante, la strada non è particolarmente ampia e la presenza di piccoli centri abitati costringe a rispettare bassi limiti di velocità che si assestano intorno ai 70 Km/h circa.
Superato Tirano si percorre un tratto di strada, tra Sernio e Bormio, utilizzando una statale moderna che mantiene il viaggiatore lontano dai centri abitati e questo consente di affrontare un percorso a scorrimento veloce che fa guadagnare qualche chilometro. A Bormio, nota località turistica, si incontrano la statale 301 del Foscagno e la statale del Passo di Gavia. Oltrepassato Bormio, la strada per lo Stelvio si inerpica per la Valle di Braulio e, attraversando il valico dello Stelvio, entra nel territorio altoatesino. In questo punto si raggiungono i 2758 metri di altezza. Si tratta della strada asfaltata più alta d'Europa dopo quella del Col de l'Iseran a 2770 metri di altitudine.
La Val Venosta, dalla vetta a Bolzano
Superato il valico, la strada dello Stelvio inizia la discesa per i 48 versanti dell'Alto Adige e attraversa, così, la Val Venosta toccando i centri di Trafoi, Prato allo Stelvio, Silandro e Merano. L'ultimo tratto di strada è quello che va da Merano a Bolzano, per il quale è possibile scegliere tra il vecchio tracciato e la nuova superstrada che l'affianca. Dal luglio 1998 il tratto del percorso che va dal valico dello Stelvio a Bolzano è assoggettato alla gestione della provincia autonoma in questione pur avendo conservato la denominazione di Strada Statale (SS). Inoltre dal 2013 il passaggio nel versante altoatesino comporterà il pagamento di un pedaggi. Le attrattive turistiche

La sommità della vetta su cui si trova il ghiacciaio è raggiungibile per mezzo di due funivie. Dal parcheggio situato in prossimità del valico si può prendere la prima funivia che porta fino ai 3000 metri di altezza al Monte Trincerone. Da questo punto una seconda funivia, di ultima generazione, raggiunge il rifugio del Livrio. Qui sono fruibili quattro skilift per raggiungere le piste del ghiacciaio.
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